Cosa fare in caso di contrattura muscolare?

contrattura muscolare

Hai una contrattura muscolare. Cosa fare? Esercizi, stretching, massaggi, anti-infiammatori e tutte le contromisure possibili sono realmente valide? Ce lo spiega il fisioterapista.


Sarà capitato anche a te: all’inizio, durante o a fine allenamento, o anche il giorno dopo. All’improvviso quel distretto, quella zona o quel singolo muscolo che si contrae e sembra non volersi rilassare mai più!.

Ma cosa avrà causato la tua contrattura muscolare? Troppo allenamento? Uno sforzo preciso ed eccessivo? Uno stress cronico? Possono essere tutte risposte esatte ma scervellarsi sulla causa non è sempre la cosa più utile nell’ immediato, il ragionamento sulle cause è sempre giusto lasciarlo alle figure medico-specialistiche.

E allora, cosa faccio nell’ immediato?

Partiamo da una premessa importantissima: il corpo usa i muscoli e la loro contrazione per gestire tutto ciò che succede all’interno e all’esterno. Quindi, se si presenta una contrattura muscolare, significa che il tuo sistema corpo, in quel preciso momento HA BISOGNO di quella contrattura!

Qualsiasi cosa abbia causato la contrattura, il tuo corpo ha come primo obiettivo preservarsi.

Quindi non arrabbiarti per ciò che è successo, probabilmente quella contrattura muscolare ti ha tutelato rispetto a ciò che poteva accadere.


Detto ciò, la prima cosa da fare è proprio STARE CALMI.

Non cercare subito in ogni modo di rilassare la parte (anche perché è assai più probabile peggiorare la situazione). Stare calmi, significa innanzitutto RILASSARE e GESTIRE la propria RESPIRAZIONE, concentrandosi sulla fase espiratoria, con l’obiettivo di ridurre lo stato generale della tensione corporea, migliorando e armonizzando molte funzioni.


EVITATE di voler allungare, comprimere o massaggiare a più non posso!

Come abbiamo già detto, dobbiamo rispettare il nostro corpo che ha ritenuto necessario creare quella tensione muscolare.

Spesso andando ad allungare finiremo solo per elongare sovramisura i distretti già liberi, senza sortire effetto sulla zona tesa. Comprimendo invece spesso si sente una sensazione di miglioramento dovuta alla reazione vascolare indotta dalla compressione, ma anche questo effetto è spesso effimero e la contrattura torna al primo movimento non fluido! 


La cosa migliore, dopo aver lavorato sul respiro, è quella di fornire al nostro corpo INFORMAZIONI coerenti e positive, attraverso il movimento possiamo infatti comunicare con il nostro sistema, facendogli sperimentare movimenti complessi e armonici:

  • COMPLESSI: compiere movimentazioni che prediligano l’uso di intere catene muscolari, senza punti di massima tensione, preferendo i movimenti circolari. (In questo modo il distretto teso, sarà solo un anello dell’intera catena che crea il movimento e tenderà a normalizzare il suo stato di contrazione avvicinandosi a quello dell’intera catena). Di seguito un video esplicativo:

  • ARMONICI: è fondamentale che i movimenti seguano un ritmo armonico, cioè FLUIDO (senza interruzioni o punti di massima tensione e di stretch mantenuto). Inoltre è molto importante che siano coerenti col respiro e che non creino punti di massima fissità o stabilizzazione focale. (I movimenti migliori sono quelli circolari rotazionali, che riescono a sviluppare al meglio le attivazioni muscolari e a tendere/detendere in maniera ottimale ogni fibra). Di seguito un video esplicativo.


Spesso se la contrattura è forte, anche solo eseguire le movimentazioni in piedi può richiedere una contrazione posturale di base troppo forte, in quei casi è ottimale eseguire le respirazioni e i movimenti direttamente a terra! 



Spero che questo articolo possa essere utile a molti e possa stimolare a conoscere meglio se stessi e il proprio corpo, scoprendo le proprie risorse di autotrattamento!


Dr. Massimo Coretti 

Fisioterapista

Posturologo 

Team Focus training Studio