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Dieta e difese immunitarie | Cosa sapere per mantenere alta la guardia

Elementi di nutrizione per mantenere alto il livello delle difese immunitarie

“Io lascio fare alla Natura e presuppongo che si sia armata di denti e artigli per difendersi dagli assalti che le capitano”.

Michel De Montaigne

Le parole del filosofo vissuto nel 1600, sono come una luce che ha illuminato la strada agli scienziati della nutrizione, che oggi, 4 secoli dopo, non possono che confermarle.

Dagli anni ’70 ad oggi sono comparse più di 30 nuove malattie infettive; altre, considerate come sconfitte, sono ritornate con forza, e sono migrate verso i paesi sviluppati, favorite da fattori umani più presentii che mai, fattori che hanno la tendenza a svilupparsi su scala mondiale.

Bisogna considerare necessariamente un’alternativa che possa affiancare i  trattamenti anti–infettivi classici, perché oggi sappiamo che molte delle malattie emergenti sono dovute alla virulenza dall’agente infettivo, ma anche alla ricettività del terreno.

Come dire che un assedio ha molte
più possibilità di andare a buon fine se le difese della città sono al limite e
i suoi abitanti stremati.

Batteri e virus hanno la capacità di evolvere continuamente per mutazione genetica, e l’organismo deve sapersi adattare, attuando le risposte molecolari e cellulari del sistema immunitario.

Cosa sappiamo sulle relazioni fra la nostra alimentazione e le nostre funzioni immunitarie ? E l’integrazione nutrizionale può rafforzare le nostre difese ?

Iniziamo confermando che sicuramente le condizioni nutrizionali influenzano lo stato di competenza immunitaria, e che la sotto-nutrizione è una fonte di alterazione delle nostre difese. E, si badi bene, la malnutrizione non è solo un problema altrui, ma riguarda la carenza di molti nutrienti fondamentali che caratterizza anche i cittadini sovralimentati del ricco occidente. Calorie non vuol dire nutrienti.

È stato dimostrato che la carenza di selenio può rendere patogeni virus che si comportano come innocui ospiti in organismi ben nutriti. Questo perché una inefficace barriera antiossidante favorisce la mutazione dei virus verso forme più aggressive.

Darwin all’opera, ma in un modo che
non ci conviene affatto.

La ricerca scientifica ha individuato relazioni fra alcuni macro e micronutrienti e molte malattie infettive. Non senza fatica, dal momento che non è sempre stato facile capire i reali rapporti di causa ed effetto.

La malnutrizione favorisce le infezioni ?

O sono forse le infezioni a favorire uno stato di alterata nutrizione? O magari si tratta di un serpente che si morde la coda, in una serie di fenomeni in cui riconoscere coda e testa non è affatto semplice.

Qui si parla di quello che sappiamo.
La filosofia non è invitata.

D’altra parte si sa con certezza che la nutrizione corretta può fare la differenza in positivo prima, durante e dopo l’influenza, migliorando l’impatto, il decorso e i postumi delle sindromi infettive.

La chiave è evitare le carenze nutrizionali. Infatti un’adeguata nutrizione, soprattutto un apporto di proteine, minerali, vitamine e, in genere, energia, permette al sistema immunitario di esprimere il suo massimo potenziale. Ricordiamo che lo stato nutrizionale non migliora – così come non peggiora – in pochi giorni, ma è opportuno avere una base sana e costante di buona alimentazione, dal momento che sono le carenze croniche ad indebolire le funzioni corporee in genere.

I nutrienti probabilmente più importanti da fornire al nostro corpo sono le proteine, la cui carenza si riflette direttamente sul sistema immunitario, in maniera ancora più forte se anche l’apporto energetico in genere risulta insufficiente, come si verifica spesso nelle dieta a basso apporto di carboidrati (scarico di carboidrati, molte dieta di definizione, diete chetogeniche).

Le carenze nutrizionali possono indebolire le nostre riposte immunitarie specifiche (produzione di anticorpi) e aspecifiche (la capacità dei globuli bianchi di fagocitare agenti esterni), fino alla riduzione del tessuto linfoide.

Anche i micronutrienti – vitamine e minerali – giocano un ruolo chiave.

La malnutrizione proteico – energetica è infatti correlata con la carenza di micronutrienti.

Citiamo qui il ferro, lo zinco e il rame fra gli oligoelementi, mentre fra i minerali maggiori i più importanti sono sodio, potassio, magnesio e calcio.

Fra le vitamine meritano una menzione la vitamina C, le vitamine B6, B1 e B12, la vitamina A e la vitamina E.

Sempre ricordando che i micronutrienti non sono strumenti solisti, ma fanno parte di un’orchestra, e che nessuno di loro può permettersi di stonare.

In generale la carenza di anche un solo micronutriente può indebolire il nostro sistema energetico e immunitario. Questo apre un’altra questione fondamentale, che affronteremo in questo articolo nel quale spiego il resto:

discussione sugli integratori e sulla loro efficacia nel potenziare le difese immunitarie. (clicca qui sul testo per leggere)

Andrea D’Alonzo

Dott. Andrea D’Alonzo

Biologo nutrizionista

Specializzato in nutrizione sportiva

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