Programma per allenamento al parco (senza attrezzi)

Quanto ci manca allenarci in compagnia, all’interno della sala della nostra palestra preferita?

È vero questo Virus maledetto ha cambiato decisamente le nostre abitudini, ma questo non ha fermato la nostra voglia di allenamento e di vederci in forma.

Quanti di noi si sono fiondati al parco, nella speranza di poter mantenere la propria forma fisica ottenuta in palestra?

La risposta chiaramente la conoscete, e sapete anche che in uno spazio così grande, ritrovarsi senza attrezzi e senza la più pallida idea di cosa fare, ci ha portati a rinunciare nel secondo successivo all’euforia del momento.

In questo breve articolo, vi mostrerò come potersi allenare al parco sia in assenza che in presenza di attrezzi

WORKOUT SENZA ATTREZZI

Le opportunità sono veramente infinite, la prima cosa che ci viene in mente è sicuramente la corsa.

Ma anche questa va chiaramente programmata, se non hai mai corso e vuoi cercare di essere più performante ti consiglio prima di tutto di attrezzarti con delle scarpe adatte. Poniti degli obiettivi fattibili e soprattutto quantifica i chilometri effettuati o le tempistiche di percorrenza. Questo ti aiuterà a verificare i tuoi progressi nel tempo.

Se ti piace e ti appassioni tanto, ti consiglio di utilizzare anche un cardiofrequenzimetro, in questo mio articolo precedente troverai perché è utile e come leggere i dati di riferimento.

EFFETTI DELLA CORSA:

Tra i benefici della corsa e in generale di tutte le altre attività a prevalente impegno cardiovascolare (ciclismo, sci di fondo, nuoto ecc.) rientrano:

  •  prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari
  •  controllo del peso corporeo
  •  prevenzione e cura di diabete e ipercolesterolemia
  •  miglioramento del trofismo osseo, minor rischio di osteoporosi
  •  miglioramento dell’efficienza muscolare
  •  minor rischio di alcuni tipi di cancro
  •  miglioramento dell’umore e della sensazione di benessere (grazie alla liberazione di endorfine)

E se non ti piacesse correre?

Circuito Bodyweight

Anche se non ci piace correre esistono molti modi per costruire un circuito di allenamento utile a bruciare le calorie in eccesso dandoci la medesima esaltante sensazione di aver sudato come se avessimo fatto la maratona.

Vi espongo qualche idea di circuito utile sia per gli uomini che per le donne.

Sappiamo perfettamente come le donne tengano tantissimo a vedersi in un fisico tonico e femminile. Sin da quando ho iniziato la professione del personal trainer ho notato come le zone che solitamente vengono citate sono sempre: glutei, addome e gambe.

Ma è possibile allenare queste zone con un circuito Bodyweight in un parco all’aperto?

La risposta è assolutamente si, qui di seguito troverai un allenamento tipo che rispecchia le esigenze al femminile che mi sono state richieste con più frequenza:

Riscaldamento:

4 Sets of:

  • 10 Squat
  • 20 Jumping Jack
  • 10 Sprawl

Rest :30″ Between sets

Workout: AMRAP 15’ (ovvero esegui i seguenti esercizi in circuito. Ottimizza e gestisci la tua resistenza allo scopo di fare più ripetizioni possibile)

Walking lunge 21 reps

Plank Toe Touch 15 reps

Squat to lateral leg lift 9 reps

Ovviamente questo è un circuito completamente a corpo libero, ma la situazione cambia se nel parco ci sono delle panchine o anche delle sbarre per le trazioni.

Possiamo pensare alla panchina come un possibile STEP, dove poter fare salti, dips per lavorare i tricipiti o se siete a livelli più alti sfruttarla per fare degli elevated push up, per petto e spalle.

E per concludere se riuscite a portare con voi un elastico (leggero e poco ingombrante) potreste fare tutto l’allenamento contro resistenza. Questo vi permetterà di stimolare ulteriormente i muscoli coinvolti nell’esecuzione degli esercizi.

Per acquistarlo date un’occhiata a questi

Ed ora un circuito al maschile…

Il vero “maschio alfa” non vede l’ora di sfoggiare le sue capacità in termini di forza e resistenza. Gli uomini tendono a voler concentrare molto di più il lavoro sulla zona alta del corpo, senza mai tralasciare petto e bicipiti. Di seguito un piccolo spunto, circuito a corpo libero Upper Body:

Riscaldamento:

3 sets of:

  • :30 Run
  • :30 Bear Walk
  • :30 Mountain Climber

Rest :30 Between set

Circuito: AMRAP 20’

40 Plank Shoulder tap

20 Skaters

10 Pike Push Up

Anche in questo caso se il parco presenta una sbarra da trazioni, potreste utilizzarla per lavorare bene anche la parte dorsale oppure se portate con voi un trx potreste usarlo per un’infinità di esercizi.

Per chiarimenti sull’utilizzo del trx e su spunti utili vi invito a leggere questo articolo ALLENARSI IN CASA leggendo il circuito solo braccia e addome con TRX

Per concludere voglio dire che non è sicuramente il luogo a dare valore all’allenamento che fate. Questa pandemia ci ha sconvolto parecchio, costringendoci a riadattarci e a cambiare delle abitudini ormai radicate in noi, ma chi si adatta per primo vince.

“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento” – Charles Darwin).

Dott.ssa Maria Farina

Specializzata in attività motorie preventive a adattate

Tecnico Fipe

Istruttore Pilates, functional training, posturale

Cardiofrequenzimetro e dimagrimento | Tutto quello che devi sapere

In questo articolo scopriremo insieme come monitorare la Frequenza Cardiaca attraverso l’utilizzo del Cardiofrequenzimetro. Conosceremo come poter utilizzare, nel corso dell’allenamento, questo dato a nostro favore, nel raggiungimento del dimagrimento o del nostro obiettivo specifico.

LE CALORIE: amiche o nemiche di chi vuole perdere peso?

È assolutamente provato che per dimagrire è necessario creare un deficit calorico giornaliero.

Effettivamente per dimagrire il concetto fondamentale è di creare un deficit calorico. Molti studi dimostrano che anche la qualità e la ripartizione dei nutrienti è importante, ma soprattutto per un dimagrimento costante e a lungo termine, per la qualità del dimagrimento (cioè per massimizzare la perdita del grasso limitando quella del muscolo) e soprattutto per il mantenimento del peso perso.

Quindi se seguite una dieta e avete perso poco peso significa semplicemente che avete mangiato troppo o vi siete mossi troppo poco (avete cioè creato un deficit calorico troppo piccolo per garantirvi risultati soddisfacenti).

IL CORPO HA DIVERSE SPESE ENERGETICHE GIORNALIERE (fig.1)

  • Circa 60% metabolismo basale
  • Circa 5-10% effetto termico del cibo
  • Circa 10-15% allenamenti e sport
  • Circa 20% NEAT che può cambiare drasticamente da persona a persona in base alla genetica e al tipo di vita che si fa

Il NEAT sta perNon-Exercise Activity Thermogenesis, ovvero si intendono tutte quelle attività non legate al vero esercizio fisico, per cui i gesti volontari e involontari legati al nostro stile di vita.
Il NEAT ha spesso un impatto addirittura superiore agli allenamenti.
Lavorare sul NEAT e aumentare la spesa energetica è un modo estremamente efficiente per creare un deficit energetico superiore alla sola dieta e attività sportiva. Ciò rende il percorso di dimagrimento molto più sostenibile; tenendo ben a mente che gli adattamenti avvengono sul lungo periodo, quindi creare un programma sostenibile nel tempo è essenziale.

Fig. 1

Per saperne di più sulle calorie e soprattutto approfondire il concetto del NEAT, Vi invito a leggere la pagina che si apre a questo link.

IL CARDIOFREQUENZIMETRO: come si usa e a cosa serve

Iniziamo a definire prima di tutto che cos’è il Cardiofrequenzimetro.

È un semplice dispositivo in grado di misurare istantaneamente e realmente la Frequenza Cardiaca, un parametro che sta ad indicare il numero di battiti che il cuore compie in un minuto. 

Grazie ad un semplice sensore posto all’interno di una fascia toracica il cardiofrequenzimetro trasmette dei segnali elettromagnetici che verranno opportunamente codificati ed elaborati da un orologio ricevitore.

Se state pensando di acquistarne uno ve ne consiglio uno fra tutti, con il quale siamo soliti lavorare nel nostro studio. Lo potete acquistare cliccando sul link qui sotto:

Oppure se siete particolarmente esigenti e preferite uno smartwatch affidabile che abbia le medesime condizioni senza l’ingombro di dover mettere e togliere ogni volta la fascia allora potete acquistare questo che vi metto qui sotto, lo usano alcuni miei clienti e ci si trovano molto bene:

L’IMPORTANZA DEL CARDIOFREQUENZIMETRO DURANTE L’ALLENAMENTO

Abbiamo quindi assodato che il CardioFrequenzimetro misura in modo istantaneo e reale la nostra Frequenza Cardiaca (F.C), la quale può essere espressa in BPM battiti al minuto, o tramite Percentuale.

In base alla percentuale di F.C raggiunta possiamo prevedere l’effetto del nostro allenamento.

Il cardiofrequenzimetro ci aiuterà quindi a monitorare i progressi di allenamento e ad evitare gli eccessi, o ad esempio ad evitare di allenarci ad intensità sbagliate per il nostro obiettivo, e soprattutto può usarlo chiunque; sia il principiante che l’atleta allenato.

LA FREQUENZA CARDIACA MASSIMA

Come dicevo prima, la percentuale di frequenza cardiaca raggiunta durante l’allenamento è predittiva dell’effetto dell’allenamento stesso. Ma come faccio a capire se la % di F.C è corretta o meno?

Prima cosa essenziale che bisogna conoscere è la propria, personale e soggettiva F.C massima, ovvero quella frequenza cardiaca oltre la quale non dovresti mai andare durante un allenamento. È possibile definirla attraverso una prova fisica sotto sforzo, effettuata da un cardiologo che ti monitora in condizione di sforzo massimale, dandoti così un valore reale di questo tuo parametro.

Oppure tramite metodo empirico con l’applicazione della formula di KENNETH- COOPER. Secondo Kenneth e Copper la nostra F.C massima si può calcolare con questa semplice equazione 220-età del soggetto espressa in anni, si ricava così una Frequenza cardiaca teorica massima oltre la quale non si dovrebbe mai andare sotto sforzo fisico. Rappresenta quindi il nostro limite massimo di riferimento.

Conoscere la propria F.C Massima è importante per calcolare le % di riferimento necessarie a definire il range all’interno del quale deve rimanere la nostra F.C durante l’allenamento, in base all’obiettivo definito.

TIPO DI ALLENAMENTO NEL DIMAGRIMENTO

Prima di parlare di dimagrimento è essenziale ricordare che in questa sede stiamo parlando di dimagrimento estetico, non patologico. Quindi di soggetti sani che hanno semplicemente la voglia e la necessità di sentirsi meglio con se stessi.

Nella teoria appare dunque evidente che la percentuale di F.C ottimale per bruciare grassi è compresa tra il 65% e il 75%; ovvero quella fascia in cui più consumiamo ossigeno (allenamento aerobico) e più stiamo bruciando calorie; inoltre più i battiti aumentano e più creo dispersione di energia. Ma nella pratica F.C e consumo calorico dipendono da differenti fattori; per esempio le emozioni o gli esercizi in cui è richiesta più coordinazione tendono a far aumentare fin da subito la frequenza cardiaca; anche la temperatura esterna nell’ambiente in cui ci alleniamo può alterare la nostra F.C.

Durante una seduta di allenamento inoltre non si bruciano soltanto o carboidrati o lipidi. Infatti esiste una relazione tra intensità e durata di allenamento e consumo di grassi(fig.2).

L’energia necessaria per soddisfare le richieste energetiche dell’organismo deriva in percentuale diversa dall’ossidazione di CARBOIDRATI (glucosio plasmatico e glicogeno muscolare), PROTEINE E LIPIDI (acidi grassi del tessuto adiposo e trigliceridimuscolari).

Fig.2

Come stabiliamo tramite il nostro allenamento quale tipo di substrato andare ad usare in modo primario?

Il processo è un po’ un paradosso, proviamo a renderlo semplice:

Per far si che il nostro corpo cominci ad usare le scorte dei grassi dobbiamo prima far esaurire le scorte di quel substrato che ci sostenta al momento dell’allenamento, ovvero i carboidrati.

Come posso quindi esaurire tali scorte:  aumentando l’intensità di allenamento e cercando di protrarla nel tempo (ovviamente oltre un certo livello sarà impossibile e controproducente).

Questo perchè, aumentando l’intensità, aumenterà la quantità di carboidrati che il nostro corpo ossiderà per ricavarne energia e, una volta esaurita, farà riferimento ai grassi, dai quali ricaviamo molta più energia anche se con un processo più lento.

L’alta intensità, quindi, costituisce ciò che in gergo viene definito “interruttore di spreco”.

Nel dimagrimento estetico, infatti, il nostro intento è quello di rendere la macchina corpo MENO ECONOMICA POSSIBILE!

IN CONCLUSIONE CHE ALLENAMENTO FARE PER DIMAGRIRE

Il fattore limitante della prestazione sportiva è la disponibilità di ossigeno

In condizioni di scarsa ossigenazione il glucosio, insieme alle riserve di fosfati muscolari è l ‘unica fonte energetica utilizzabile. 

La glicolisi anaerobica ha un rendimento di 20 volte inferiore rispetto alla glicolisi aerobica e causa la produzione di acido lattico un metabolita responsabile della fatica muscolare. 

Ad un determinato carico di lavoro più è alto il VO2 max e più alto sarà il contributo dei grassi nel metabolismo energetico. Un allenamento che migliora il VO2max aumenta pertanto anche la capacità di utilizzare i grassi come fonte energetica primaria.

Per cui avendo compreso come non sia poi così semplice selezionare il tipo di substrato utilizzabile durante un allenamento, comprendiamo che per il dimagrimento l’obiettivo finale sarà quello di generare un dispendio energetico totale più alto; allenando e migliorando la PERFORMANCE. Tramite allenamenti che innalzino il nostro deficit calorico, incidendo così sull’omeostasi lipidica.

Il tipo di allenamento consigliato dovrà contenere fondamentalmente due fasi:

  1. Lipolitica
  2. Ossidativa FAT-MAX

La prima fase sarà fondamentale per liberare e per così dire spacchettare gli AC. Grassi, e la seconda essenziale per ossidare e dunque utilizzare e bruciare i grassi.

Nella fase lipolitica torna essenziale l’utilizzo del cardiofrequenzimetro; allenamenti ed esercizi con alto impatto metabolico diventano la chiave del successo.

Qui non si tratta di fare delle corse interminabili o per forza del cosiddetto “cardio”; l’aspetto importante nella fase lipolitica è quello di trovare allenamenti ed esercizi (corpo libero, con i sovraccarichi, cardio ……) che permettano di tenere la f.c al di sopra del 75-80% del nostro massimale.

Ricordiamo che più teniamo alto il cuore e maggiore lipolisi otterremo!

Per consigli specifici su come allenarsi a casa e quali attrezzi acquistare vi invito a leggere questo articolo su come allenarsi a casa:

Inoltre questo video può esservi utile per comprendere cosa intendo per allenamento cardio ad alta intensità:

La fase di ossidazione FAT-MAX invece richiede un dato molto importante, assolutamente soggettivo e personale; ovvero la soglia del lattato. Il FAT-MAX corrisponde alla soglia di massima ossidazione dei grassi, massimo consumo lipidico, ovvero ci permettere di conoscere a quale Frequenza cardiaca il nostro corpo sfrutta perfettamente i grassi per ricavarne energia.

Per conoscerla è possibile effettuare il TEST DEL LATTATO, è un test non invasivo che noi di focus training studio effettuiamo a tutti nostri atleti che hanno voglia di mettersi in gioco e vogliono raggiungere in modo concreto i propri risultati.

Spero di esserti stata utile e di non averti annoiato. Per oggi finisce qui il nostro viaggio, per qualsiasi informazione mi trovate da Focus Training Studio.

Maria Farina

Dott.ssa Maria Farina

Specializzata in attività motorie preventive a adattate

Tecnico Fipe

Istruttore Pilates, functional training, posturale.

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Allenamento a casa | Strumenti, attrezzi, consigli

In questo allenamento vi spiegherò come usare Trx ed elastici per rendere il tuo allenamento in casa il più completo possibile.

Anno domini 2020: con la chiusura delle palestre imposta dal covid abbiamo dovuto imparare tutti ad allenarci con ciò che abbiamo a disposizione, come Robert De Niro in “Cape Fear” o come il Batman di Christian Bale rinchiuso nella prigione sotterranea.

Ebbene si, teoricamente possiamo mantenerci in forma anche senza attrezzi, se ben guidati dai nostri trainer che fanno a gara per allenarvi on line. Anche internet e youtube sono strumenti largamente usati per capire meglio come possiamo inventarci un allenamento.

Certo bisogna dire però che certi tipi di gruppi muscolari sono difficili da allenare quando non si ha alcun attrezzo in casa. Un esempio su tutti è il caso dei dorsali: un gruppo muscolare molto grande e forte che, per questo motivo, necessita di un carico alto per essere stimolato.

Se siete già forti sulle trazioni allora siete tra i pochi che possono permettersi di allenare “homemade” anche i dorsali, qui di seguito vi linko un video che può darvi uno spunto interessante, ma se non avete questa skill andate avanti con l’articolo, vi indicherò un attrezzo con il quale potete effettuare la giusta propedeutica.

Volendolo spiegare per i meno esperti basti dire che: più un muscolo (o una catena cinetica) è piccolo (o breve) e meno carico è necessario per stimolarlo in modo sufficiente. In parole povere per stimolare il  bicipite della signora “Pina” può andar bene anche un manubrio da 3 kg, ma lo stesso peso è quasi inutile se la signora volesse impiegarlo come sovraccarico per una spinta sul pettorale o come sovraccarico per un esercizio che voglia allenare i quadricipiti.

Il tuo corpo è la tua palestra. Vero, con qualche riserva.

Ti basta il tuo corpo se vuoi mantenerti in forma in modo generico, non ti servono attrezzi.

Ti basta anche se vuoi aumentare le capacità cardiovascolari, si può fare molto con i tabata e con i cosiddetti esercizi “aerobici” chiamati anche esercizi “cardio” per parlare in maniera spicciola. I vari skip, burpees, jumping jack, ecc… A questo proposito ho scritto un articolo che ti può essere utile, lo trovi qui.

Però se il tuo intento è quello di lavorare sulla forza, e allora non c’è niente da fare, hai bisogno del sovraccarico. Il bilanciere diventa indispensabile, a meno che tu non viva in una baita di montagna dove puoi intagliare un tronco d’albero che tieni in giardino ed allenarti come Rocky nei ghiacciai russi trainando una slitta. Ed in ogni caso siamo sempre lì, hai bisogno di un trainer che ti segua.

Rocky IV: allenamento homemade “tranquillo”

(per inciso, se veramente vivi in montagna e vuoi essere allenato con tronchi e slitte ti prego scrivimi che ci vado a nozze con queste sfide da taglialegna. Grazie)

Ma veniamo al dunque.

Unendo i puntini di quanto detto finora abbiamo capito che in casa puoi fare quasi tutto, a meno che tu non voglia essere più preciso nell’allenamento del gruppo dei dorsali o vincere il guinnes world record degli strongman.

E allora se vuoi allenarti in modo più completo in casa ti consiglio di acquistare un TRX.

(per giustizia vi svelo che TRX è il nome della marca. In realta si chiamano Suspension band, o fasce per allenamento in sospensione. Potete scegliere di acquistare il prodotto originale in questo link oppure optare per un prodotto più commerciale ma sicuro che vi consiglio più avanti nell’articolo)

Ora, volendo partire dalle basi vi dico subito che in questo articolo non mi interessa mettermi a fare l’elenco di tutti quegli attrezzi improvvisati da Home workout tipo bottiglie d’acqua e affini. Meglio fare una piccolissima spesa ed avere una intera palestra in casa.

E ci sono solo 3 cose che io mi sento di definire “una intera palestra in casa”.

E sono :

  1. I Kettlebells
  2. Gli elastici (meno completi degli altri due, ma più versatili)
  3. Il TRX o suspension training

I kettlebells

Li conoscete tutti. Potete usarli tranquillamente come un qualsiasi peso, per fare stacchi o squat o press o mille altri esercizi, ma la sua forza si trova in quella impugnatura decentrata rispetto al baricentro. Grazie ad essa si aprono infinite possibilità per lavorare con esercizi balistici. Il kettlebell training è un metodo davvero completo. Tuttavia se non siete già esperti del settore o non avete intenzione di assumere un personal trainer competente che vi insegni le tecniche di questa antica arte (di origini russe) vi sconsiglio di acquistare un kettlebell. Inoltre dovreste valutare comunque di quale peso acquistarlo, altro elemento semplice solo per chi già è pratico. Percui se state pensando di acquistare un kettlebell chiedete al vostro personal trainer un consiglio sull’acquisto e soprattutto organizzatevi per farvi guidare al suo utilizzo.

Adesso andiamo ad analizzare strumenti di più facile utilizzo per tutti.

Gli elastici ( o rubber band)

La loro resistenza si misura in base al loro spessore, più sono larghi e più saranno difficili da tirare, ovviamente. Economici e pratici, si prestano all’allenamento di qualsiasi gruppo muscolare.

Ecco ad esempio uno dei tanti (tantissimi) video che potete trovare su youtube per allenarvi in casa quando avete a disposizione questi elastici:

E per completezza vi suggerisco quali elastici acquistare su amazon. Dopo aver analizzato qualità e costo vi consiglio di acquistare questi elastici che vi linko qui sotto.

Il Trx o Suspension Training

Una vera palestra in casa. Con il trx puoi fare tutto, ed è più a portata di tutti, perché in fin dei conti nella maggior parte degli esercizi è sufficiente modificare la distanza dal punto di ancoraggio per ridurre o intensificare l’esecuzione.

La cosa bella è che il trx lo potete attaccare anche alla vostra porta di casa, come spiegato in questo video che vi mostro. (il video è in lingua inglese ma a voi non interessa, è la procedura che conta)

E’ proprio pensato per essere portato ovunque, ed è l’attrezzo preferito dai marines americani, che se lo portano in missione e lo attaccano al carro armato per allenarsi persino nel deserto.

Soprattutto con il trx potete allenare anche il gruppo dei dorsali, come dicevo all’inizio dell’articolo. E lo possono fare tutti, anche chi non ha molta forza nelle braccia. Mi ricollego dunque all’inizio dell’articolo: se non riuscite a fare le trazioni potete iniziare facendo un TRX LOW ROW e potete incrementare la difficoltà fino a trovarvi quasi perpendicolari sotto il punto di ancoraggio.

Su youtube potete trovare una miriade di circuiti da eseguire ma io vi scrivo qui qualche ispirazione:

CIRCUITO TOTAL BODY con trx

Imposta un bel timer sul telefono scaricandoti una app come questa

Tempo di lavoro 40 secondi, tempo di recupero 20 secondi

CIRCUITO SOLO BRACCIA/ADDOME con trx

Tempo di lavoro 30 secondi, tempo di recupero 10 secondi

  1. trx high row
  2. trx biceps curl
  3. trx archer push up (attenzione: esercizio avanzato. Se non sei sicuro di saperlo fare sostituiscilo con push up semplice)
  4. trx triceps press
  5. trx plank

Completa 3-5 round no stop

Se ti piace allenarti in questo modo avrai bisogno di comprare un trx. Te ne suggerisco uno che ho provato e secondo me è un ottimo compromesso qualità prezzo. Puoi comprarlo qui sotto seguendo questo link

Ho cercato in modo sintetico di suggerirti un modo per disporre di qualche attrezzo per allenarti in casa. Ma se hai ancora qualche dubbio ti prego chiedimi pure e sarò felice di risponderti.

Un abbraccio (con mascherina) e …buon allenamento.

Dott. Flavio Bulgarelli

Psicologo

Personal Trainer

Titolare di Focus Training Studio

Allenamento in vacanza | La scheda del personal trainer

Moltissimi atleti che si allenano da Focus Training fanno richiesta di un “programmino” di allenamento da fare sotto l’ombrellone. Abbiamo pensato allora di chiedere al personal trainer Flavio Bulgarelli come possiamo mantenerci in forma in vacanza, e se ci può preparare una scheda valida per chiunque voglia allenarsi durante le ferie.

Flavio, mi puoi preparare un allenamento da fare in vacanza?

Con piacere. Anzitutto mi devi aiutare a comprendere il tuo obiettivo ed il tuo livello di allenamento. Nella mia ottica non esiste allenamento senza un fine, percui aiutami a capire se hai bisogno di mantenere alto il livello di tono* muscolare, o se vuoi assicurarti di non ingrassare in questi giorni in cui mangerai e ti rilasserai.

(* ti svelo un piccolo segreto: il tono muscolare non esiste. O meglio: non è quello che pensi tu. Quello che tu intendi si chiama ipertrofia, limitata magari, ma pur sempre ipertrofia)

Diciamo che vorrei entrambe le cose: mantenermi magra e al contempo tenere in piedi quel poco di “ipertrofia” che ho costruito durante l’inverno.

Ora mi devi dire che tipo di attrezzi hai a disposizione.

Diciamo che di norma chi parte non si porta dietro i bilancieri. Credo che possiamo parlare per tutti se pensiamo di avere a disposizione solo il proprio corpo, o al massimo una corda per saltare, che ne dici?

Perfetto, allora ti costruisco un allenamento UNISEX BODYWHEIGHT diviso in 2 GIORNATE di allenamento, che punti a entrambi gli obiettivi. Potrai alternare le due giornate allenandoti anche 3/v volte a settimana. Ma una differenziazione importante me la devi concedere: io non so qual è il livello di allenamento dei nostri lettori. Proviamo almeno a differenziarli in PRINCIPIANTE E AVANZATO, no?

Mi sembra giusto.

Ti collego ad ogni esercizio un video dimostrativo di Focus Training per farti comprendere precisamente di quale esercizio si tratti, ti basta cliccare sul link.

PROGRAMMA ESTIVO ATLETA PRINCIPIANTE
GIORNO A

(ps: il Tabata è un allenamento intermittente perfetto per l’atmosfera ludica di un beach training. Ci sono moltissimi Tabata su youtube o su spotify, una voce ti dice quando fare l’esercizio e quando fare pausa, e ti tiene sotto pressione per 8 round da 20 secondi, con solo 10 secondi di pausa. Cerca il tabata con la tua musica preferita. Il mio ad esempio è questo.

GIORNO B (su una panchina o rialzo qualsiasi)
  • Salto alla corda 3/5 minuti (non importa che tu non sappia saltare la corda. Imparare, apprendere, provare risulta comunque un allenamento) Se non hai la corda puoi sostituire con una corsa leggera.
  • Circuito da ripetere 3 volte no stop:
    1. Superman horizontal press 1 x 10
    2. alternate v-up 1 x 15
    3. Cook’s Bridge (o hip bridge) 1 x 20
  • Salto alla corda 3/5 minuti
  • Circuito da ripetere 5 volte no stop:
    1. Step Up alternato 1 x 10
    2. Dips (beginner version) 1 x 10
    3. Skip 1 x 20 secondi
  • Prova ad eseguire dai 5 ai 10 scatti di corsa per la lunghezza di circa 50 metri. L’intensità non deve essere eccessiva se non ci sei abituato, con il tempo potrai “spingere” un pò di più. Siamo in categoria beginner, percui prendi 1’30” di pausa tra uno scatto e l’altro.
  • Chiudi il tuo allenamento con gli ultimi 3/5 minuti di salto con la corda.

PROGRAMMA ESTIVO ATLETA AVANZATO
GIORNO A – Allenamento dei 6 tabata

Come ti ho spiegato prima puoi sceglierti i TABATA che più ti piacciono ed ascoltarli, la voce del coach ti darà i tempi di Break & Go.

  • TABATA PLANK
  • Recupero 2′
  • TABATA SQUAT
  • Recupero 2′
  • TABATA SIT UP
  • Recupero 2′
  • TABATA PUSH UP (dosa bene le energie, le braccia si stancheranno presto)
  • Recupero 2′
  • TABATA SKIP
  • Recupero 2′
  • TABATA BURPEES

ps: questo tipo di allenamento è l’ideale da farsi in spiaggia o in camera d’albergo, o in un parco. Pochi pensieri, scorre veloce, la musica ti guida. Ma non lo sottovalutare, è devastante. Consiglio fondamentale: non partire eccessivamente veloce se non ci sei abituato, i muscoli si stancheranno presto ed avrai sempre maggior difficoltà a recuperare. L’allenamento intermittente insegna al tuo corpo come dosare le energie. Dagli sotto!!

GIORNO B

Per riscaldamento fai :

Adesso è il turno di un superset di esercizi da eseguire in modo lento e concentrato:

Ed ora chiudiamo l’allenamento con una fase di condizionamento metabolico in formato Interval Training:

  • 20 secondi di corsa ad intensità 80% (percentuale approssimativa per parlare a tutti e far capire quanto impegno mettere)
  • 40 secondi di Jumping Jack (molto rilassato)
  • ripetere per 5 volte no-stop

E subito, senza pause continua con:

  • 30 secondi di Burpees (più velocemente possibile)
  • 1 minuto di corsa molto leggera
  • ripetere per 5 volte no-stop

Grazie mille. Qualche altro consiglio da dare ai lettori?

Forse l’unica cosa che posso dire è una considerazione personale da indirizzare ai vari tipi di atleta che si potrà trovare a leggere questo articolo. Quindi vi chiamo in appello uno ad uno:

Sei un “drogato di palestra” che si allena 4/5 volte a settimana durante tutto l’anno ed ora ti sei preso questa unica settimana di vacanza al mare? Riposati. Non devi esser sempre sotto pressione. La pausa regolarizza i livelli ormonali, ti aiuta a ripartire più carico, e sopratutto quando si stacca la spina bisogna farlo in modo totale interrompendo le tue abitudini. Se non sei abituato a concederti pause, prova a farlo. Si scoprono molte cose su stessi quando si spezza uno schema.

Sei un principiante totale che non si è mai allenato e pensavi di iniziare da autodidatta con una scheda come la mia e qualche video di youtube? Riposati. E inizia a settembre con l’aiuto di un professionista per imparare le tecniche ed i movimenti. E se temi di non avere tempo perchè ricominci a lavorare rivedi assolutamente le tue priorità. Di certo non devi iniziare da autodidatta in quell’unica settimana di agosto.

Sei un soggetto mediamente allenato che fa una vacanza abbastanza lunga da temere di perdere la propria forma. Allenati con queste mie schede, puoi farlo. Scegli il tuo livello e sopratutto divertiti. Non devi fare nulla controvoglia.

E per tutti quei viaggiatori che si possono trovare a dover passare una o più notti fuori casa per lavoro? Immaginiamo che l’albergo non disponga di una palestra, cosa possono fare?

In verità ci sono molteplici tipi di allenamento che si possono fare a corpo libero in una stanza di albergo. Spesso mi è stato chiesto di elaborare mini training per la forza e per la mobilità. Si possono inseguire tutti gli obiettivi, anche utilizzando oggetti disponibili in una stanza come il letto, l’armadio, il comodino. Tuttavia un allenamento simpatico e semplicissimo che si può fare si chiama:

100 burpees

Molto semplice: eseguire 100 burpees completi nel minor tempo possibile.

Ovviamente ha senso se cronometrate il tempo impiegato e provate nei giorni successivi a battere il vostro record.

Il burpees è uno degli esercizi più completi che si possano fare a corpo libero, ed è anche impegnativo a livello cardo-respiratorio.

Toglimi una curiosità, mio cugino vorrebbe allenare i dorsali, ad esempio facendo delle trazioni alla sbarra. C’è un modo di farlo in una camera d’albergo, oppure in casa, senza dover bucare la parete ed installare una sbarra?

I dorsali effettivamente sono da sempre il gruppo muscolare più ostico da allenare senza attrezzi. Per mantenerli un minimo operativi si può fare un classico rematore rimediando un qualsiasi peso impugnabile con una mano, come ad esempio una cassa d’acqua, o uno borsa piena di libri.

Ma se tuo cugino vuole fare le trazioni tuttavia un modo casalingo c’è. Dovrebbe appendersi ad una bella porta solida. Mi raccomando, non le porte di cartone che vengono giù solo con la forza del pensiero. Ci vuole una porta blindata, ad esempio. Ti faccio un video velocissimo per mostrarti come fare:

Dacci un ultimissimo consiglio per chiudere, a tua scelta:

Inutile spaccarsi di allenamento durante le ferie e poi tornare ad una vita priva di sport durante l’inverno. Ha molto più senso il contrario, allenarsi come si deve per 11 mesi l’anno e semmai prendersi il periodo delle vacanze come pausa. Divertitevi, staccate ogni tanto.

Per ottenere dei risultati stabili l’unica cosa che conta è aver avuto costanza durante tutto l’anno. Il vostro corpo è un maestro severo, egli non si fa impressionare da colpi di testa e passioni momentanee. Quelle non contano niente e non modificano niente. Nessun allenamento e nessuna dieta funzionano a lungo se ci si impegna solamente su un lasso breve di tempo.

Ci vuole il tempo. E la costanza.

Come ci ricorda il runner di Bojack Horseman in questo video:

Ogni giorno diventa più facile. Ma devi farlo tutti i giorni. Questo è difficile. Poi diventa più facile.

Flavio Bulgarelli
Flavio Bulgarelli

dott. Flavio Bulgarelli

Psicologo

Responsabile di Focus Training Studio

Personal Trainer

Ginnastica posturale? L’esperto spiega cosa fare e come scegliere

Nel nostro centro capita spesso che arrivino delle persone inviate dal medico il quale ha ordinato di fare “ginnastica posturale“, terminologia antica e non precisa che rappresenta già da sola la confusione che c’è dietro.

Difatti non è così facile comprendere di cosa si tratti. L’utente medio non è detto che sappia di cosa stiamo parlando.

Inoltre molte palestre (specialmente quelle low-cost) propongono un normalissimo corso di ginnastica dolce che, per motivazioni di business, chiamano “ginnastica posturale”. Io Flavio Bulgarelli, con i miei anni di esperienza professionale alle spalle svoltasi ANCHE presso centri dove si svolgevano corsi simili, mi assumo la responsabilità ( e il dovere civile) di esprimere il mio parere personale affermando che si tratta di una SEMI-TRUFFA.

Semi” perchè effettivamente ci sono persone completamente inattive da anni. Per loro qualsiasi movimento anche minimo genera un benessere, ma semplicemente perchè già solo il movimento genera benessere. Se una di queste persone con una semplice lombalgia da inattività si rivolge al medico di base, il quale gli consiglia di fare posturale, il soggetto effettivamente troverà un beneficio. Il concetto è che, pur su una scala da 1 a 100, 1 è sempre meglio di zero.

Truffa” perché i proprietari delle palestre sanno bene che quella non è vera “posturale”, ma solo un misto di attività generali (spesso tarate per soggetti in terza età). Ma, affibbiando il nome “posturale” al corso, si prendono tutta quella clientela fatta di persone (inconsapevoli di tutto ciò ) che hanno ricevuto dal medico solo l’invio a questo tipo di terapia.

Ecco perché abbiamo pensato di aiutarvi chiarendo con precisione:

  • che cosa si intende con “posturale”
  • a chi rivolgervi
  • come comprendere se state iniziando un percorso che risponde alle vostre esigenze o se state solo buttando i vostri soldi

Per spiegare tutto questo abbiamo fatto una video-intervista, breve ma completa, al posturologo di Focus Training Studio, il dott. Matteo Di Cuffa.

Lo scopo che ci siamo preposti nel girare questo video è stato spiegare in parole semplici concetti difficili, e vi assicuro che non è stato facile. Abbiamo dovuto cercare l’essenziale, ripetere il video varie volte e montarlo in modo da renderlo più chiaro possibile. Crediamo che tutti debbano poter comprendere al meglio prima di poter scegliere.

Ascoltate per intero l’intervista così saprete cosa e come scegliere, e per qualsiasi dubbio potete scriverci o venirci a trovare. Nel nostro sito potete visitare anche la sezione riguardante il nostro settore Riab, specializzato nell’affrontare tutte le problematiche legate al movimento, al sistema osteo-articolare, alla riabilitazione. Buona Posturale.

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Allenamento Funzionale Vs Crossfit e altre attività | Guida alle differenze

a cura di Flavio Bulgarelli

In questo articolo ti forniremo le informazioni migliori per conoscere e confrontare le attività sportive più in voga in questi anni. Il nostro scopo non è dirti quale allenamenti devi fare, ma darti la panoramica tecnica necessaria per poter scegliere.

Il team di Focus Training Studio si è diviso il compito di aiutarti a comprendere le differenze tra gli allenamenti. Ogni sezione è curata da uno specialista del settore.

Prima di iniziare ci tengo a dirti che illustreremo le caratteristiche dei vari metodi di allenamento confrontandoli con l’allenamento funzionale. Sia perché nel nostro centro di Roma, Focus Training Studio, siamo specialisti di questa metodica, ma anche perché il funzionale è la base di ogni metodo di allenamento.

Erroneamente qualcuno crede che il Functional Training sia nato negli ultimi anni, qualcuno crede che si tratti solo di allenamento con attrezzi unconventional, qualcun’altro lo confonde con l’allenamento a corpo libero, molti non sanno neanche cosa sia. Invece l’allenamento funzionale viene praticato – anche se NON con questo nome – sin dall’alba dei tempi. Ma questo lo spiegheremo meglio all’interno dell’articolo, quindi… buona lettura.

Iniziamo anzitutto parlando del confronto tra l’allenamento funzionale con un suo “cugino giovane” che negli ultimi vent’anni si è diffuso in tutto il mondo: il Crossfit.

Allenamento funzionale VS Crossfit.

a cura di Raffaele Rossi

allenamento_funzionale_vs_crossfit

Possiamo descrivere l’allenamento funzionale come quel protocollo o sistema di allenamento volto al miglioramento della performance umana attraverso l’esercizio degli schemi motori di base.

Per schemi motori di base intendiamo tutti quei pattern motori generali e multiarticolari che contraddistinguono l’agire somatico dell’uomo inteso come primate.

La corsa, il salto, l’arrampicata, il sollevamento di carichi dal suolo, l’alzarsi da terra, l’afferrare, il nuotare, persino il gattonare ed il rotolare, sono gesti istintivi e connaturati che sfruttano catene complesse.

Un movimento, in altre parole, può dirsi funzionale se riproduce uno schema motorio associabile ad un’azione naturale o, per meglio dire, se rispetta la funzione per cui quello schema biomeccanico è nato.

I principi dell’allenamento funzionale possono essere declinati in diverse forme, dall’allenamento con i sovraccarichi fino al bodyweight training.

L’allenamento funzionale è proprio il bacino dal quale nasce il protocollo Crossfit.

Questo metodo di allenamento, brevettato in america negli anni 2000, condivide l’idea che i movimenti generali e multiarticolari siano il miglior veicolo per condizionare efficacemente la forza, la resistenza, l’equilibrio, la velocità e le capacità cardiovascolari.

Per spiegare la mission del metodo Crossfit basta descrivere il modello “Hopper”;
Immaginate di dover estrarre a sorte un numero corrispondente ad una qualsiasi attività motoria, dal giardinaggio al football, passando per la corsa ed il sollevamento pesi: lo scopo del Crossfit è di rendervi eccellenti in qualunque attività possiate mai estrarre.

Il Crossfit nasce dall’integrazione della ginnastica artistica con la pesistica olimpica ed il condizionamento metabolico (tutti elementi funzionali) e si serve di strumenti ed attrezzi largamento sovrapponibili a quelli usati nell’allenamento funzionale.

Malgrado quanto esposto evidenzi che i due approcci convergono sulla maggior parte dei principi, è possibile ravvisare che l’allenamento funzionale , specialmente nelle sue declinazioni più moderne, pone maggiore enfasi sui pattern motori asimmetrici e sul coinvolgimento consapevole dell’apparato fasciale.

Per contro il Crossfit manifesta, a causa della sua più vasta applicazione agonistica, un “volume” di lavoro per ogni ora di allenamento generalmente più alto, uno spostamento verso sistemi metabolici “lattacidi” ed un maggiore sfruttamento della pesistica olimpica per lo sviluppo della forza esplosiva.

In ultima analisi crediamo che i due mondi, provenendo da una matrice comune, possano e debbano essere integrati e che l’attenzione tecnica tipica dell’allenamento funzionale e l’intensità agonistica tipica del crossfit possano coesistere efficacemente.

Allenamento Funzionale VS Body Building

a cura di Davide China

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Vorrei fare subito una premessa a riguardo, visto che il titolo potrebbe mandare fuori strada: Allenamento funzionale e BB, è vero che concettuamente si trovano ai lati opposti della scacchiera, ma questo non significa che non possano convivere, o meglio, completarsi a vicenda.

In prima battuta: cos’è l’allenamento funzionale?
Riporto la definizione: si tratta di un allenamento che stimola  catene muscolari (e fasciali) più lunghe possibile, tramite gesti complessi e non isolati.

La finalità in tutto questo è rendere la macchina corpo efficiente e forte!

In breve, non cerchiamo l’allenamento muscolo per muscolo, ma ricerchiamo lo stimolo di più componenti nello stesso momento o nello stesso esercizio. 

Per quanto riguarda il Body Building ciò che viene proposto sono una serie di esercizi che mirano ad ipertrofizzare (aumentare la massa muscolare) di ogni singolo muscolo e quindi un lavoro che va ad isolare (a seconda dei giorni) una volta solo il bicipite, una volta solo i muscoli dorsali, una volta solo il gran pettorale…..e così via.


Il fine ultimo in questo campo riguarda l’estetica.

Viste le definizioni potremmo dire da subito che queste due discipline non possano coesistere, ma non datelo per scontato perché inserire alcune componenti di uno nell’altro, potrebbe ampliare i risultati che ci siamo prefissati. 

Facciamo un paio di esempi:
Spesso mi vengono richiesti programmi di ricomposizione corporea, nello specifico di dimagrimento.
Per raggiungere il risultato richiesto, inserisco tantissimi protocolli ed esercizi derivanti dall’allenamento funzionale in quanto mi permettono di stimolare al meglio i sistemi energetici implicati in questi meccanismi, cosa che non riuscirei a fare con soli esercizi di isolamento. 

In questo video un paio di esempi:

Di contro, nel Body Building, potrebbero essere impiegati esercizi squisitamente funzionali (come uno snatch con il bilanciere) al fine di andare a “costruire” parti fondamentali delle pose, come la zona lombare. 

E non sono solo io a dirlo, ma anche una conoscenza di alto rango in questo mondo: Arnold Schwarzenegger, il quale rilasciò un parere di questo tipo in un’intervista di qualche anno fa. 

Quando ci alleniamo, dobbiamo sempre tenere a mente una cosa:

“La strada giusta non è mai in linea retta”

Allenamento funzionale VS Calisthenics

a cura di Gianluca Angeli

Functional Training e Calisthenics. Due approcci di allenamento molto simili ma al tempo stesso diversi. Cosa li differenzia? Cosa li accomuna? Quali sono i benefici? Scopriamolo insieme.

A chi sono rivolti?

Questo è l’aspetto dove probabilmente vi è la maggiore sovrapponibilità. Nonostante siano spesso associate a ritmi sovrumani e a figure sportive “d’élite”, entrambe le discipline sono accessibili a tutti. Chiunque, indipendentemente dall’età, dal sesso e dallo stato di forma fisica, potrà iniziare ad allenarsi in tutta sicurezza con workout stimolanti, proporzionati al suo livello e di complessità gradualmente crescente. 

Finalità

Il termine Calisthenics deriva dalle parole greche “kalós” che significa bello e “sthénos” che significa forza. Il suo obbiettivo è unire entrambi i concetti nello sviluppo di skills. Per skills si intendono determinati gesti o figure che richiedono notevole forza, flessibilità, equilibrio e coordinazione di tutti i muscoli del corpo, risultando quindi esteticamente armoniche, gradevoli, belle. La costituzione di un fisico tonico e definito è in quest’ottica un piacevole effetto secondario, dovuto al fatto che il corpo si “adatta” a fronteggiare queste skills. Infatti, più favorevole è il nostro rapporto massa massa / massa magra, più gestibili saranno queste figure.

Il functional training ha come obbiettivo quello di migliorare il movimento secondo la funzione di grandi catene muscolari, che collaborano al fine di eseguire gesti complessi, ma che rispettano la natura del nostro sistema corpo. Questo si riflette nel nostro corpo con un guadagno di forza, di mobilità, di equilibrio e coordinazione.

Caratteristiche del workout

In questo punto si concentrano le maggiori differenze tra le due discipline.

Nel Calisthenics è prioritario l’allenamento della forza: alta intensità, recuperi medio alti. Questo perché le skills, nelle diverse progressioni, richiedono davvero tanta forza. Non mancano comunque allenamenti relativi alla forza ipertrofica.

Il functional training è più eterogeneo sotto questo punto di vista, abbracciando anche workout più aerobici.

Di quale strumentazione necessitano?

Il Calisthenics, nella forma con cui lo conosciamo oggi, nasce come allenamento a corpo libero praticato nei parchi all’aperto, senza necessità di strumentazione particolare. Di conseguenza, l’equipaggiamento minimo di cui necessita è davvero basilare: bastano il pavimento e una sbarra. Parallele e anelli “completano” la dotazione.

Per quanto concerne l’allenamento funzionale la scelta è totalmente delegata alla creatività del trainer: è possibile allenarsi senza strumenti, così come si possono usare una serie infinita di ausili (kettlebell, sandbag, trx, bilancieri e chi ne ha più ne metta).

Quale scelgo in definitiva?

Il mio consiglio a riguardo è quello di provarli entrambi, mettendo da parte i preconcetti ed abbracciando la curiosità. Come abbiamo visto, sono due tipologie di allenamento sì differenti, ma con molti punti di contatto. L’optimum sarebbe sceglierli entrambi: la scelta è vincente perché in questo modo il vostro allenamento sarà decisamente completo perché avrete modo di accedere ad una vasta gamma di esercizi differenti che faranno di voi un super-atleta!

Allenamento Funzionale VS Pilates

a cura di Giancarlo Ratti

L’attività fisica come è noto da tempo migliora la qualità della vita dell’essere umano.

Già vivendo in assenza di gravità per qualche giorno ci rendiamo conto dell’effetto negativo che avviene sullo stesso.

Ma fortunatamente la forza di gravità ci fa vivere tutta la vita come dei superuomini.

Un soggetto sano alla nascita, fino all’età di circa 10 anni, ha nel proprio sistema neuromotorio i movimenti in tutte le direzioni e su tutti i piani, ma se non fa attività fisica nel tempo perderà schemi motori e ampiezza di movimento fino ad arrivare in alcuni casi ad una patologia.

Combinando un corretto allenamento, una alimentazione bilanciata e il giusto riposo possiamo puntare ad avere una condizione di vita sana.

Ma quale tipo di allenamento scegliere?

Personalmente ho avuto il privilegio di imparare alcune tecniche di pilates e dell’allenamento funzionale.

Entrambe utilizzano dei principi molto simili ma, mentre il pilates lavora più sulla respirazione, sulla mobilizzazione segmentale della colonna, sul rinforzo del core e sull’isometria con i relativi benefici, l’ allenamento funzionale va a rinforzare la muscolatura,le ossa e le articolazioni seguendo il naturale movimento biomeccanico dell’essere umano. Migliora inoltre la funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio e  il dialogo tra tessuto muscolare e l’organo adiposo.

Mentre nel pilates avviene un movimento anaerobico, nell’allenamento funzionale si può variare tra allenamento neuromuscolare o metabolico o entrambi.

In conclusione posso dire che entrambe le discipline, utilizzate in sinergia rendono l’allenamento estremamente completo.

CONCLUSIONI

Ora che il nostro team ti ha esposto, devo dire con dovizia di dettagli, tutte le differenze tra gli allenamenti, possiamo trarre alcune conclusioni:

  1. L’allenamento funzionale sembra attraversare in modo trasversale tutti gli approcci, ottimizzando i risultati prestativi sia a livello di semplice “fitness” che a livello sportivo. Così ad esempio un crossfitter potrà trovare grazie all’allenamento funzionale una maggiore consapevolezza miofasciale che lo porterà ad una migliore performance in una gara. Oppure un atleta di Calisthenics potrà integrare dei percorsi di forza con circuiti più aerobici diventando un atleta completo. Oppure si può miscelare il Pilates con il funzionale così come abbiamo fatto qui da Focus Training, creando un apposito protocollo di allenamento chiamato Functional Pilates.
  2. Scegli Crossfit se vuoi orientarti verso un alto volume di lavoro che ti conduca ad alti livelli di prestazione sportiva e metabolica, perchè in fin dei conti il crossfit è uno sport con specifiche gare, ed in quanto tale è orientato verso l’agonismo. Scegli Pilates se necessiti di migliorare la tua postura,la capacità di attivare la muscolatura profonda e la tua capacità respiratoria. Scegli Calisthenics se preferisci un allenamento con minore impatto aerobico, e che ti conduca ad uno sviluppo armonico e ipertrofico del tuo corpo, specie nella parte del tronco e delle braccia. Scegli Body Building se il tuo fine ultimo è il cambiamento estetico, ma assicurati di avere un trainer “illuminato” che conosca l’allenamento funzionale e sappia prepararti un programma di allenamento integrato. Pratica l’allenamento funzionale per migliorare le capacità globali di movimento e renderti in grado di intraprendere qualsiasi percorso sovra-citato.
  3. Quest’ultimo è più che altro un consiglio personale, che esula dallo scopo dell’articolo: non “chiuderti” mai troppo su un solo metodo di allenamento. Prova, sperimenta, divertiti. E sopratutto prova ad integrare. L’integrazione e la curiosità sono elementi fondamentali, nello sport così come nella vita.

Per qualsiasi altro chiarimento passa a trovarci.

Buon allenamento!

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POSTURA AL PC | Guida di Salvataggio per tutti

Questo articolo ti spiegherà come mantenere una corretta postura al pc e ti insegnerà qualche piccolo esercizio posturale per attenuare la sofferenza muscolare.

Quante volte hai sentito dolore alla schiena dopo aver passato diverse ore al PC?

Quante volte hai sentito la necessità di muoverti, cambiare posizione o addirittura cambiare sedia per lavorare o stare davanti al PC?

Bene QUESTO è l’articolo che fa per TE!

Partiamo dalle basi: devi sapere che la nostra colonna ha delle curve ESSENZIALI che servono per distribuire il peso del nostro corpo e della gravità in modo corretto, lungo di essa. Grazie ai muscoli tali curve vengono preservate nel tempo.


COSA SUCCEDE QUANDO SIAMO AL PC?


Queste importantissime curve vengono a mancare, portando il nostro corpo a chiudersi come una C e facendo lavorare muscoli in modo diverso da come dovrebbero fare normalmente, e dunque al nostro rialzarci o comunque dopo tanto tempo seduti avremo dei fastidi dati dall’ affaticamento di  tali muscoli!

Pensa che nel lungo termine questo adattamento può diventare un vizio strutturato e avrai bisogno di molto più tempo per correggere la tua postura!

Bastano piccoli accorgimenti per non “viziare” la propria schiena al pc, e di base consistono nel mantenere la posizione seduta rispettando le curve della schiena (lordosi) poste nella zona lombare e cervicale. Solo così facendo potrò mantenere una corretta postura al pc.


Per garantire il mantenimento di tali curve dovrò:

1. Rendere comoda la seduta dei piedi, ben piantati, permettendo alle gambe di flettersi e fare punto fisso, in modo da poter quindi tenere una corretta lordosi lombare.

2. Aiutarmi con un cuscino posto sulla bassa schiena, infatti il cuscino lombare fornisce un valido supporto nel sostenere e far percepire la naturale lordosi lombare.

3. Poggiarmi su di uno schienale può essere inoltre utile per avere un cosidetto feedback percettivo. In poche parole grazie allo schienale possiamo avere la percezione “tattile” della nostra colonna tramite i  punti di contatto con esso e capire se siamo nella corretta posizione oppure no.
Cosa che non sarebbe facile affatto, a meno che non si abbia un ottima coscienza rachidea.

4. Per il tratto cervicale, dovrò tenere il PC leggermente inclinato in alto, oppure dritto all’altezza dei miei occhi, dando modo alla cervicale di non doversi flettere eccessivamente e perdere la propria lordosi, mantenendo l’idea di “crescere” verso l’alto mentre posso stare appoggiato con la nuca sullo schienale. Questo “auto-accrescimento” è alla base dei molti esercizi che si possono fare contro il mal di schiena.

Ricordiamoci comunque che stare seduti a lungo NON E’ NATURALE , e attuare tali accorgimenti non ci salverà se non COMPENSIAMO le ore trascorse seduti con una buona attività fisica volta a mobilizzare non solo il rachide ma anche le articolazioni delle gambe e del tronco.


COSA POSSIAMO FARE?


Cercate di prendervi 5 minuti ogni ora, sdraiatevi a terra:

  • iniziate col percepire la vostra colonna
  • Provate a muovere il bacino formando un grande arco lombare (come se voleste inarcare la schiena bassa e sollevarla da terra), per poi premere a terra questo grande arco spingendo la schiena a terra, in modo tale da annullare lo spazio fra voi ed il pavimento.
  • Quando inarcate la schiena provate a fare un bel respiro: espirate quando spingete i lombi a terra

Dopo avere eseguito 10 ripetizioni di questo semplice esercizio, proseguite:

  • Rimanete in posizione fissa mantenendo la lombare e tutta la schiena completamente aderenti a terra.
  • Espirate profondamente e cercate di mandare il mento verso il vostro petto, effettuando l’auto-accrescimento menzionato pocanzi.

Questi 5 minuti sono veramente irrisori, ma per molti potrebbero fare la differenza!

Provateli ogni giorno e ricordate che ogni persona ha una sua determinata postura e personali esigenze che non possono essere standardizzate. Affidatevi ad un professionista che sappia valutare il vostro caso e somministrare gli esercizi terapeutici più adatti a voi!


Ricordiamoci comunque che stare seduti a lungo NON E’ NATURALE , e attuare tali accorgimenti non ci salverà se non COMPENSIAMO le ore trascorse seduti con una buona attività fisica molta a mobilizzare non solo il rachide ma anche le articolazioni delle gambe e del tronco!

Dott. Matteo Di Cuffa

Posturologo

Personal & Small group Trainer

L’acido lattico non è la causa dei dolori muscolari | Sfatiamo questo mito

Malgrado i numerosi articoli pubblicati nel settore, oggi sento ancora dire che i dolori del giorno dopo l’allenamento sono dovuti all’acido lattico. Secondo me nella fantasia delle persone la parola stessa “ACIDO LATTICO”  richiama qualcosa che, come un liquido tossico, inceppa i meccanismi muscolari come fossero ingranaggi.

Ma non è così.

I dolori del “giorno-dopo” non sono dovuti all’acido lattico.

Il lattato formatosi durante l’allenamento permane nel circolo sanguigno per pochi minuti; cioè un atleta allenato smaltisce il lattato in circa 30 minuti mentre per una persona meno allenata ci vorrà più tempo ma comunque siamo sull’ordine di qualche ora.

Dunque i dolori muscolari che si manifestano i giorni successivi al’allenamento non possono essere assolutamente correlati al l’acido lattico.

In realtà si tratta di micro lacerazioni del tessuto muscolare.

Ma allora cosa sono?

L’indolenzimento del giorno dopo detto anche “DOMS” (Delayed onset muscle soreness ovvero indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata) si presenta come un dolore muscolare che perdura tra le 14 e le 72 ore dopo un allenamento che ha visto l’attivazione intensa di nuove fibre muscolari, fin’ora inutilizzate.

Perchè ho questi dolori?

Alla base di questi dolori, che piacciono tanto ai veterani dell’allenamento perché danno quella sensazione di corpo vivo che ha lavorato come si deve, ci sono cause sono molteplici. Proviamo ad elencare le maggiori:

1. Danno al tessuto connettivo ed alla fibrocellula muscolare 

Il sistema connettivo è fatto per essere elastico, se lo si tiene fermo per troppo tempo tende a irrigidirsi. Ai miei atleti faccio sempre l’esempio dell’ elastico: vi è mai capitato di lasciare da una parte un elastico per qualche anno e poi, per caso, ritrovarlo dopo che è stato fermo tutto quel tempo? Se provate a tirarlo si spezzerà. Aveva perso le sue capacità elastiche.

Ma l’apparato del movimento umano fortunatamente non si spezza, ma si micro-lacera, ricostruendo subito la sua capacità elastica. Ecco perché i dolori arrivano sempre dopo un periodo di inattività, o quando si vanno a stimolare nuove fibre con nuovi esercizi,magari svolti con angolazioni mai sperimentate.

2. Nocicettori

Quando noi sentiamo male non è il tessuto muscolare ad essere alterato ma i nocicettori (cellule nervose). È il sistema neurale ad essere “infiammato” dopo l’allenamento, non il muscolo. Quando l’organismo non conosce lo schema motorio o non è abituato al range di lavoro (quindi siamo abituati a fare una scheda 3x 12 e passiamo ad un 5 x 5 ad esempio) vengono prodotti elettroliti, radicali liberi, reflusso di enzimi, che vanno a sovra-eccitare i nocicettori muscolari. I neuroni così aumentano i segnali dolorifici al cervello.

3. Fattori nutritivi

è stato dimostrato che una dieta ricca di carboidrati ad esempio contribuisce a percepire maggiori DOMS. Per questo è più difficile sentirli nelle fasi chiamate di “definizione” (terminologia superata, ma sono convinto che molti capiranno quello che si intende)

COSA FARE?

Anzitutto sconsiglio assolutamente lo stretching, e qualsiasi sforzo eccessivo. Il vostro corpo in questa fase detta di “SUPER-COMPENSAZIONE” fa si che i vostri muscoli (e non solo) migliorino le proprie caratteristiche in funzione dell’allenamento eseguito, e sta anche cercando di riparare quelle piccole “ferite positive” che avete prodotto. Allungare i muscoli non fa altro che riaprire quelle ferite, e allenarsi pesantemente sopra un muscolo in fase di super-compensazione è controproducente.

Non prendete anti-infiammatori poiché ostacolano il processo di super-compensazione, e anche perché meno farmaci prendete e meglio è (questo lo dico io e me ne assumo la responsabilità). A meno che non siate atleti in preparazione di una gara e per necessità dobbiate eseguire particolari allenamenti.

Cosa fare allora per questi dolori ?

Godeteveli.

Aspettate che passino da soli.

Semmai potete fare un leggero, leggerissimo, allenamento. E’ stato dimostrato che un allenamento a bassa intensità aiuta a smaltire prima i Doms.

Adesso non voglio più sentirvi dire che siete pieni di acido lattico nelle braccia perchè ieri avete fatto i push up. 😉 Con affetto. Flavio

Dott. Flavio Bulgarelli

Psicologo e Personal trainer

Titolare di Focus Training Studio

Home Workout | Attenzione a non sbagliare

Se anche tu sei in preda al raptus di follia dell’ allenamento a casa ti prego di fermarti, siediti un attimo e fammi spiegare, perchè stai SBAGLIANDO.


Non prenderla come una critica saccente o uno sfoggio di un trainer esibizionista, ma semplicemente come un analisi basata sugli studi scientifici, grazie alla quale voglio dedicare alcuni minuti per spiegarti quanto sia importante la somministrazione dell’esercizio fisico e quante siano le variabili che possono entrare in gioco, seguendo ESCLUSIVAMENTE quello che dice la SCIENZA dell’allenamento e non quello che può dire un Trainer semplicemente perché l’ha visto\fatto fare.

Innanzitutto , devi sapere che l’allenamento rispetta alcuni principi affinchè esso sia efficace, alcuni di essi sono:

  • SPECIFICITA’
  • CARICO
  • PROGRESSIVITA’


In essi inoltre ci sono paramentri fondamentali come INTENSITA’,FREQUENZA,DURATA,VOLUME.

Insomma un sacco di roba. Ognuno di essi deve essere ben tarato in un programma di allenamento che si rispetti, e soprattutto deve essere compatibile e SPECIFICO per il tuo obiettivo.

Infatti il cambiamento di una di queste variabili comporta IMPORTANTI cambiamenti negli adattamenti metabolici, ormonali, biochimici, tissutali, neurologici e non ultimi psicologici. (tutti collegati tra loro causa-effetto)


Questo non lo dico io ma le evidenze scientifiche e la pratica su campo.

Detto ciò
SEI SICURO CHE IL TUO ALLENAMENTO A CASA RISPETTI GLI STESSI CANONI DI QUELLO CHE FAI IN PALESTRA? O che sia semplicemente ben eseguito?

Dunque non è così semplice ottenere tale intensita. Ed è inutile replicare gli stessi esercizi con la stessa modalità che utilizzi in sala pesi improvvisando al fine di ottenere dei buoni risultati, potrai forse evitare un lento declino (infatti per il principio della progressività dei carichi essi devono essere crescenti altrimenti si ha un plateau ed un decremento dei risultati) ma nient’altro.


Con questo non voglio dire che devi stare fermo, ma che devi quantomeno RIDIMENSIONARE tutto, fermarti a ragionare e CAMBIARE totalmente strategia di allenamento per raggiungere un’intensità allenante soddisfacente.

VUOI ANDARE A CORRERE?
Beh può essere un idea ma…ti invito a leggere il mio articolo precedente e capirai perché in fondo in fondo non è un idea cosi buona.


A prescindere dal periodo storico che stiamo vivendo, ti ricordo il principio della SPECIFICITA’ per la quale una corsa, anche molto lunga, all’aperto non sarà MAI equipollente ad una sessione di pesi, a maggior ragione sapendo che un attività come il jogging, che mantiene  il cosiddetto  Steady State (parametri di FC e VO2 MAX costanti) non è poi un gran che (sempre meglio di nulla per carità).


Ma SOPRATTUTTO il tuo corpo se non è abituato ad attività di endurance e ti improvvisi runner dalla mattina alla sera, oltre ai danni descritti dall’articolo, rischi seriamente di infortunarti o di incorrere a patologie infiammatorie.

MA ALLORA COSA FARE?

Non è facile senza attrezzi a casa creare un intensità allenante stimolante per un non addetto ai lavori, per questo ci vuole una guida che sappia come muoversi all’interno di questo mondo molto molto intricato.


Parti dalla base: qual è il tuo obiettivo?
Perdita peso?
ipertrofia?
Performance?
Riequilibrio posturale?
Stare bene e combattere la sedentarietà?


Beh avrai capito che per ognuna di queste esigenze DEVE esserci un allenamento diverso e personalizzato, (senza contare le infinite varietà individuali) e non puoi basarti su video Youtube prefabbricati o sugli allenamenti che fai di solito in palestra.

Muoversi va SEMPRE bene sia chiaro, soprattutto se lo si fa senza troppe pretese.
Ma perché non sfruttare questo tempo libero per OTTIMIZZARE il proprio allenamento e fare qualcosa che VERAMENTE ti fa bene?
Nell’epoca digitale, possiamo essere seguiti ottimamente anche da casa, affidandoci ad uno specialista del movimento, con un investimento veramente modesto potrai trovare le giuste SOLUZIONI e  potresti cambiare DEFINITIVAMENTE in meglio il tuo modo di allenarti (evitando così di “buttare” al vento 2-3-4-5 settimane)
Ma soprattutto potrete ottenere un beneficio inaspettato: le conoscenze per essere voi stessi, in futuro, i vostri stessi maestri!

Matteo Di Cuffa – Posturologo, Personal & Small Group Trainer


Dott. Matteo Di Cuffa
Posturologo e personal trainer
specializzato in Allenamento Funzionale e HIIT

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Corsa e coronavirus | Quale sport praticare in questo periodo?

Andare a correre in quarantena: se ne è parlato molto nella fase più acuta del contagio , e tutt’ora in molti si armano di scarpe e cuffiette e si avventurano.

Lasciando il tema morale e giudiziario da parte, proviamo ad analizzare questo fatto da un punto di vista sportivo.
In seguito alle recenti interrogazioni al personale medico sportivo dell ISEI (International Society of Exercise and Immunology) sone emersi dei punti fondamentali:

1. Le attività di ENDURANCE come la corsa e attività sportive prolungate creano uno stress metabolico al quale il corpo deve rispondere immediatamente con aggiustamenti, “abbassando” dunque le difese immunitarie e concentrando i propri sistemi omeostatici sul danno metabolico\tissutale indotto dal’attività.


Nello specifico, secondo alcuni studi, pare che i virus trovino molto più terreno fertile quando l’ambiente cellulare è ricco di radicali liberi (ROS: specie reattive dell’ossigeno) che vengono prodotti dai mitocondri in seguito a diversi fattori, tra questi l’esercizio fisico intenso. Dunque un ambiente ossidato, ricco di scarti metabolici fornisce un buon enter-key per il virus sulle proteine di membrana cellulare.

2. Ultimo ma non ultimo, siamo sicuri che un allenamento come la corsa che comporta debito di ossigeno e dunque iperventilazione polmonare sia la scelta giusta da praticare all’aperto in un momento simile?

RISULTATO
Elaborando questi dati mi sentirei di suggerire tali accorgimenti:

Praticate attività stimolanti per il sistema nervoso, la forza ed il controllo, potete eseguire sessioni di core stability e pliometria a casa senza rischio di venire a contatto con agenti patogeni

Praticate esercizi di stretching e respirazione profonda come yoga o pilates, decompensate dalle ore che avete dedicato a stare fermi sulla sedia per lavorare.
Praticate il controllo della respirazione allenando il diaframma toracico e non solo, con tutte la cascata di effetti positivi che ne conseguirà.

Concentratevi sullo stress meccanico se ricercate l’ipertrofia con esercizi mono e multiarticolari stile bodybuilding o calisthenics.


E’ INNEGABILE che l’attività fisica abbia sempre svolto un ruolo positivo e fondamentale nella qualità delle difese immunitarie soggettive.
Un individuo allenato sano avrà sicuramente un S.I. molto più forte di un sedentario, ma questi sono ADATTAMENTI ottenuti nel lungo periodo da soggetti costantemente attivi!

Va bene iniziare a fare esercizio da zero
va bene mantenersi allenati

Ma non sarà certo andare a correre al parco ORA che farà la differenza in questa dura battaglia che stiamo combattendo.

Dott. Matteo Di Cuffa

Chiesiologo

Posturologo

Personal trainer